Glaucoma

Il glaucoma colpisce il 2% della popolazione italiana sopra i 40 anni e le stime sembrano tendere ad aumentare, oggi però si possono diminuire i rischi e limitarne le conseguenze con una precoce ed esatta diagnosi.

Con il termine glaucoma definiamo una serie di malattie responsabili spesso di un aumento della pressione endoculare che compromette la salute del nervo ottico, non a caso è considerata una delle maggiori cause di cecità nel mondo occidentale.

E’ una malattia subdola in quanto non è accompagnata da sintomi premonitori e si manifesta solo quando il danno è irreversibile, ecco perché è indispensabile una diagnosi precoce di glaucoma per prevenire la perdita della vista.

La terapia del glaucoma in genere consiste nella riduzione del tono endoculare necessaria a seconda la tipologia di glaucoma.

Dato che non vi sono sintomi precoci della presenza di un glaucoma, soprattutto per le categorie a rischio, resta di primaria importanza un esame oftalmologico a scadenza regolare.

Cause del glaucoma

Il glaucoma si manifesta normalmente nell’età adulta oltre l’età dei 40 anni. Particolare attenzione va attribuita anche ai fattori genetici ed ereditari, come pure alle persone d’origine africana che presentano un rischio aumentato.

Altri fattori rischio importanti sono l’ipertensione arteriosa, il diabete ed altre patologie sistemiche. In base a vari studi sono stati individuati i seguenti criteri di rischio maggiore per glaucoma:

  • età sopra i 60 anni
  • anamnesi famigliare della malattia positiva
  • persone di origine africana sopra i 40 anni
  • diabete o ipertensione arteriosa.

Tutte le persone che rientrano in questa categoria di rischio dovrebbero seguire regolari esami oftalmologici ogni anno, per la diagnosi precoce di un eventuale glaucoma, in maniera da evitare una cecità irreversibile. Tutti gli individui senza particolari fattori rischio, dovrebbero seguire un controllo oftalmologico ogni 2-3 anni sopra i 40 anni e ogni 1-2 anni sopra i 60 anni.

I sintomi

I sintomi del glaucoma dipendono dal tipo di glaucoma di cui l’individuo soffre, occorre distinguere pertanto il glaucoma ad angolo aperto dal glaucoma ad angolo chiuso.

Le persone affette da glaucoma ad angolo aperto generalmente non si rendono conto dei sintomi, siccome la malattia si sviluppa molto lentamente ed i pazienti generalmente non si rendono conto della perdita di campo visivo periferico.

I sintomi del glaucoma ad angolo chiuso invece sono ben evidenti perché hanno un esordio acuto dove la pressione oculare sale molto e rapidamente si parla pertanto anche di glaucoma acuto ad angolo chiuso.

Possono manifestarsi i seguenti sintomi:

  • vista appannata, soprattutto di notte
  • aloni attorno alle luci
  • cefalee o dolori attorno all’occhio
  • nausea e addirittura vomito.

Nella maggior parte dei casi il glaucoma non da sintomi, vale a dire che la persona malata non può rendersene conto prima che sia troppo tardi. Quando la persona sperimenta una diminuita funzione visiva il glaucoma ha generalmente raggiunto uno stadio molto avanzato. Siccome non vi sono sintomi precoci della presenza di un glaucoma, soprattutto per le categorie a rischio, resta di primaria importanza un esame oftalmologico a scadenza regolare.

I sintomi dipendono dal tipo di glaucoma di cui l’individuo soffre. Le persone affette da glaucoma cronico generalmente non si rendono conto dei sintomi, siccome la malattia si sviluppa molto lentamente ed i pazienti generalmente non si rendono conto della perdita di campo visivo periferico. Le persone colpite da glaucoma acuto sviluppano generalmente una sintomatologia molto seria, siccome la pressione endoculare sale a valori molto alti.

Differenza tra glaucoma ad angolo aperto e chiuso e prevenzione

La principale differenza tra glaucoma ad angolo aperto e glaucoma ad angolo chiuso sta nel fatto che il glaucoma ad angolo aperto è una malattia cronica mentre il glaucoma ad angolo chiuso è una malattia acuta.

Prevenzione – valutazione della papilla del nervo ottico: in base ad un esame biomicroscopico il medico oculista può stabilire se il nervo ottico presenta alterazioni sospette per un glaucoma. In caso di sospetto vien effettuata una documentazione fotografica del nervo ottico, quale termine di paragone per futura memoria

Valutazione delle fibre del nervo ottico: siccome il diminuito spessore delle fibre del nervo ottico rappresenta il segno attualmente più precoce per il glaucoma, è importante documentare il loro spessore attraverso la polarimetria con uno scanning Laser come il GDX o mediante OCT

Misurazione della pressione endoculare: la misurazione della pressione endoculare non è più considerato oggigiorno un criterio valido per il depistaggio precoce di un glaucoma, in quanto stiamo assistendo ad un crescente numero di glaucomi a cosiddetta pressione normale. Per questo motivo il controllo della pressione endoculare serve oggigiorno soprattutto per il controllo di eventuali variazioni del tono endoculare, sia in individui sani che in individui affetti da glaucoma. In questo contesto sta guadagnando attenzione ed importanza la misurazione dello spessore corneale mediante pachimetria ultra-sonografica, che migliora notevolmente il significato di un’isolata misurazione del tono endoculare.

Il glaucoma ad angolo aperto è asintomatico mentre il glaucoma ad angolo chiuso determina forti dolori, nausea, e vomito. L’occhio ha una sua pressione legata alla produzione dell’umore acqueo a livello del corpo ciliare. L’umore acqueo viene eliminato attraverso le strutture presenti nell’angolo camerulare, se questo è chiuso l’umore acqueo non può uscire e si ha un brusco aumento della pressione oculare, con esordio acuto di sintomi dolorosi.